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Risultati per: era

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476446
Angelo Secchi 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

L’Eliometro è uno strumento in origine destinato a misurare il diametro del Sole (Eλιος) ed era composto di due obiettivi distinti, e tale era quello

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Altri hanno usato diversi fotometri e noi usammo quello a ruota girante con fessure variabili: la stella maggiore era guardata attraverso le fessure

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Oxford applicò a questo studio un magnifico Eliometro. L’Eliometro è uno strumento in origine destinato a misurare il diametro del Sole (Eλιος) ed era

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esempio Sirio, queste restavano sensibilmente immobili, mentre lo spettro era percorso di grandi ondate luminose. Questa immobilità delle righe

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colore complementario di quello che era distrutto. Se era distrutto il rosso la stella restava verde ecc. Benchè ingegnosa questa spiegazione, non

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notabilmente le altre conosciute non era sperabile che vi si facesse attenzione. Però ben più esteso e generale è il movimento che regna effettivamente

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Anno 386 tra λ e φ del Sagittario, luogo indicato positivamente, dove dimorò dall’Aprile al Luglio 386. Era dunque fissa.

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sua luce era vivissima quanto la luna al 1° quarto! Durò 4 mesi.

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Anno 1012 nell’Ariete alla fine di Maggio. Relazione del Cronista Epidamo monaco a S. Gallo, morto nel 1088. Era lucidissima, ma subì molte

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giunse alla 3a grandezza; nel 1677, e 1682 era di sesta ed è restata tale col nome di P Cigno.

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Anno 1604. Dopo la bella di Ticone la più insigne fu quella che ai tempi di Keplero nel 1604 comparve nel piede del Serpentario: questa era da

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') che era di 5a grandezza e di color rossastro: essa diminuì ben presto, ed ora è di 11a e va ancora diminuendo.

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gli antichi rappresentavano (come dissi) per una persona inginocchiata, era figura dell’umanità che genuflessa avanti all’emblema del grande spirito

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splendore alla μ di Pegaso. Egli era sicuro che in quel posto nulla eravi dianzi, perchè nella sera del 20 essa non fu veduta. La posizione della stella

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Ticone credeva che la stella del tempo suo fosse formata dalla condensazione della materia nebulosa della via Lattea. Questa idea era ardita all

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Forse era l’Elio o altra vicina.

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Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono

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grandezza; nel 1751 La Caille la fece di seconda; nel 1814 era ancora di quarta, secondo Burchell; fu di seconda nel 1822 al 1826, secondo Brisbane; nel 1827

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primi osservatori ora sono dentro. Ma ciò secondo noi mostra troppa fiducia negli antichi disegni, quando l’arte di questi lavori non era così

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Da questi fatti la probabilità di un moto nelle stelle era divenuta certezza, ma le osservazioni grossolane de’ tempi anteriori, e la piccolezza di

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alla Terra di 46 miglia inglesi per secondo, in realtà esso non era che di 24.

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, assegnandone la direzione e la sua grandezza, era problema che esigeva un patrimonio di osservazioni di ben altra precisione di quella che non si possedeva

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catalogo di poco oltre a mille. Se non che questa impresa che parve degna di un nume, come la qualifica Plinio, non era una semplice nuda numerazione, ma

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era una immensa pianura terminata per tutto dal mare, sul quale posava direttamente il cielo. Nell’Oceano gli astri si tuffavano o si estinguevano la

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umbras nusquam vertente Syene) e il fondo dei pozzi era illuminato completamente. Onde era certo che Siene stava sotto il tropico e la sua distanza dall

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Queste miglia sono miglia arabiche, delle quali la vera lunghezza non è conosciuta. Se lo stadio di Tolommeo era 1/8 di miglio romano il grado

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, camminarono in senso opposto finchè la loro latitudine fosse cambiata di un grado per ciascheduna compagnia, e trovarono così che il grado era di

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’equinozio corrispondeva vicino alle Pleiadi, cioè 1460 anni avanti l’èra volgare, il che non sarebbe molto lontano dall’epoca della costruzione della

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fosse sarebbe data per una quantità notabilmente più grande di quella che si cercava, e se il dato dell’osservazione era di diversa natura, era però

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parti furono ridotte a 27, mostrando così che la loro astronomia era originata in Cina, e fu da essi sformata per adattarla agli usi astrologici.

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Dal passaggio del 1769 si era conclusa la parallasse seguente dai diversi calcolatori

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tutti i punti dell’orbita della Terra, tanto quando Giove era nell’opposizione, che quando era nelle vicinanze delle congiunzioni, per quanto

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2.° Che lo spostamento si faceva in modo che la stella era trasportata ad angolo retto rapporto al raggio vettore del Sole, e in direzione della

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posizione delle stelle non era invariabile in cielo. Riferendole al polo della sfera stellata, parve loro di vedere che esse se ne accostavano e

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Il fatto dunque era nuovo e non spiegabile coi moti già noti della Terra. Essendo allora recente la scoperta di Roemer della propagazione successiva

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3.° Che questo moto non era dovuto alla parallasse, perchè da questa la stella sarebbe stata spostata in un piano passante per la direzione del Sole.

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pioggia calma come prima. Era dunque un fenomeno di composizione meccanica di movimento assai ovvio a concepire e che ogni giorno si prova andando in

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della Terra sulla sua tangente in media di circa 19 miglia inglesi, chilometri 30 circa, Bradley trovò che l’angolo era veramente di 20" e un quarto

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Fig. 77 dalla terra attorno al Sole, ed S una stella, se l’altezza sul piano della ecclittica in una stagione era D B S, questa in un altra opposta

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nuovamente trovato si faceva in un piano perpendicolare a quello che era proprio della parallasse: facendosi cioè nel piano della tangente all’orbita

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Era riservato alla perfezione de’ moderni strumenti il dargli una risposta decisiva. Bessel col suo Eliometro, studiando la stella 61 del Cigno, e

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Era interessante il cercare la relazione di questi circoli con quello del moto proprio del Sole nello spazio; qui ci limitiamo a dire che anche l

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era conosciuto ai tempi loro. Quindi sempre gl’inevitabili grossi corpi centrali primarii, e poi i secondarii di terzo, quarto e fino quinto ordine.

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Catalogo d’Ipparco fatto a Rodi nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da lui all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea

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» 27. È la celebre stella cremisi di Hind. Oggetto veramente degno di attenzione: secondo Schmidt nel 1865 era crescente in luce e calante in colore

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ed appariva anzi molto inferiore quando se ne esaminava lo spettro: allora appena era uguale a Regolo. Una luce elettrica regolare fatta con pila di 50

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Fraunhofer trovò così che la Luna, Venere e Giove avevano spettro identico a quello del sole, come era da aspettarsi, ma le stelle in generale l

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Era questo prisma composto di tre altri, figura 7.a: uno mediano F di Flint pesante (borato di piombo) e due altri Fig. 7 C, C' di Crown: erano essi

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Però, benchè sì eccellente, questo strumento è molto costoso, e non era sperabile che venisse molto diffuso, ed essendo non molto comodo per le

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prisma obiettivo. Però il risultato pratico non corrispose all’aspettazione, atteso che esso era posto troppo eccentricamente all’obiettivo, e l’imagine

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